"Il plurale è di buon auspicio, infatti, anche se ho diversi scritti in lavorazione, l'unico ad essere stato per ora pubblicato è METROPOLITAN BUSHIDO"
(pubblicato da ASTRO EDIZIONI)
Regola n.1: “Mai prendersi per il culo da soli!”
Gildo Morbidelli è un grigio impiegato che, non volendo ammettere la propria incapacità nel relazionarsi con il prossimo, si è isolato in una ancor più grigia routine. Una sorta di palude esistenziale che pian piano – subendo sempre tutto senza mai reagire per provare a migliorare la propria esistenza – lo ha logorato fino al giorno in cui ha intravisto nel suicidio il rimedio a tutti i mali. È in quel momento che il suo subconscio, stufo di essere stato da sempre ignorato, si è ribellato, rivelandosi a lui sotto le sembianze del vecchio Chang, l’anziano cuoco del ristorante cinese sotto casa, che, in guisa di Maestro Zen (sempre che lo Zen c’entri davvero qualcosa!), dal centro della sua mente, lo sprona a intraprendere la via del guerriero metropolitano, una sorta di Bushido moderno rivolto, metaforicamente, ai samurai che ogni giorno sono chiamati ad affrontare le difficoltà della vita che si annidano nelle pieghe di un’esistenza all’ombra della Madonnina di Milano o, più in generale, tra le vie di ogni città.
Quello del Guerriero Metropolitano è un percorso difficile, che richiede forza coraggio e determinazione nell’affrontare le prove che la vita mette davanti a ognuno di noi ogni giorno.
Ma, al di là delle difficoltà, l’importante, come direbbe il vecchio Chang: “È non prendersi mai per il culo da soli!” perché siamo noi i migliori giudici di noi stessi… se non imbrogliamo!